ROUND 7 – SIENA

ROUND 7 – SIENA 15/09/2019
Un settimo round sul Circuito di Siena caratterizzato da un clima tipicamente estivo, qualifiche e gare appassionanti, duelli in pista dal sano agonismo, fair play e divertimento.

I campioni nazionali 2019 sono: Andrea Calabrese (60), Adam Kowalski (100), Mattia Moretti (125), Rosolino Caralla (Senior) e Mattia Livraghi (BMB) mentre i vincitori del settimo round sono stati: Francesco Ruga (125), Rosolino Caralla (Senior), Andrea Calabrese (60), Adam Kowalski (100) e Alessandro Salvarani (BMB).

60 Easy: Andrea Calabrese vince Finale e titolo nazionale
Andrea Calabrese è il re di questa stagione: dopo aver vinto sei finali su sette round, Andrea è il nuovo campione di categoria dopo aver vinto una finale molto combattuta e un weekend che ha visto i piloti al vertice racchiusi nello spazio di alcuni secondi. Al secondo posto in Finale Nicholas Tomasella staccato di poco più di tre decimi mentre sul terzo gradino del podio Marco Barbaglia.

La categoria più piccola è anche quella dal pronostico meno incerto con Andrea Calabrese (MLGracing) che ha un vantaggio tale forse da permettergli di vincere stando comodamente sulla riviera tirrenica visto il clima estivo di questo weekend. Naturalmente “cala lo shark” se ne guarda bene da una simile eventualità che gli toglierebbe anche la possibilità di fare le prove generali per il prossimo confronto internazionale che si terrà sempre in terra senese. Le qualifiche poi vanno già nella sua direzione dato che non si avvia nemmeno il motore di Giovanni Giaquinto (KronoRT) ed è così che la sua compagna di colori Giulia Bernardi diventa l’avversario più ostico per Calabrese che per la sesta volta su sette risulta il più veloce in prova (48”796): questa volta sono solo 11 i millesimi sulla trevigiana. Terzo a 20 millesimi il “giallo” Nicholas Tomasella (AWracing) che dallo scorso luglio sta diventando una vera rivelazione della categoria mentre quarto è il nuovo entrato Edoardo Larocca (MKS) a 51 millesimi mentre seguono poco più staccati Marco Barbaglia (KronoRT) e Simon Rechenmacher (Frasnelli).

Gara di qualificazione tutta in salita per Giaquinto ed in scioltezza invece per Calabrese: il primo a suon di giri veloci da ultimo finisce decimo al termine dei 10 giri con il record in 48”840, mentre il secondo cura il suo più accanito inseguitore Tomasella che non gli dà tregua rimanendo staccato di soli 309 millesimi. Terzo Dylan Turri (QuirciRT) davanti a Barbaglia (KronoRT) e Larocca con Leon Brunner (Frasnelli) Lewis Paeper (DEM) e Giulia Bernardi che completano i primi 10. Due i momenti mozzafiato della heat: al quinto giro in piena bagarre Cristian Tonalini (MLG) esce molto largo al tornante della casetta, tiene giù il piede ma va oltre al cordolo provocando inevitabilmente il salto di catena che lo appieda prima che riesca a finire il quinto giro. Quasi sulla linea del traguardo invece, qualche giro più in là sono Matteo Gallo (CKC) e Lucas Campagna (Krono) ad agganciarsi con il primo che finisce sopra le ruote posteriori del secondo ma riesce a ricadere a terra tenendo anche a bada il suo Easy che non parte in testacoda ma riprende la giusta via con qualche bella spendolata.

Certamente prima del via Tomasella avrà almeno per un istante sognato di essere il secondo quest’anno, dopo Lewis Paeper, a spezzare l’egemonia di Calabrese! Si sa sognare non costa niente ma il sogno avrebbe anche potuto tramutarsi in realtà visto che dopo 12 giri ha concluso secondo dietro a Calabrese accusando più o meno lo stesso distacco della heat: 322 millesimi di secondo. Destino un po’ diverso da quello di Tonalini e Giaquinto che per motivi diversi si ritrovano a recuperare dalla parte bassa dello schieramento: Tonalini sarà settimo con tanto di giro veloce in 48”757 di poco migliore della qualifica di Calabrese mentre Giaquinto nono alle spalle di Leon Brunner. Sfortunatissima invece Giulia Bernardi che partita bene, sesta al primo giro, deve parcheggia il suo Easy proprio di fronte alla corsia di ingresso del parco chiuso così come il terzetto Micheal Villa e Bryan Turri (QuirciRT) con il bulgaro Martin Stoyanov finiti fuori alla prima curva dopo il via riuscendo a riprendere molto attardati. Il resto della finale è stata una serie di confronti diretti: Barbaglia con Larocca terzo e quarto, Dylan Turri quinto quasi solo ed il quartetto Rechenmacher, Tonalini, Brunner e Giaquinto con Nicolò Manassero decimo.